Lo scandalo politico che ha travolto il
governo Erdogan pur senza minacciarne effettivamente la leadership, ha avuto prevedibili ripercussioni sull'economia del paese. La stabilità politica e il ritmo imposto alla crescita avevano prodotto in
Turchia una situazione apparentemente ottimale, nonostante alcuni indicatori economici meno in evidenza rivelassero un'instabilità latente.
Nell'immediato, la crisi di governo (che tale non è, in effetti) ha prodotto
un calo degli investimenti diretti esteri in Turchia, facendo perdere punti alla nuova lira turca. Oggi
l'euro vale 2,96 lire turche. Le agenzie turche mitigano tuttavia il clima infausto, annunciando la ripresa. Secondo l'
ISPAT, agenzia turca per gli investimenti esteri, nel 2014 gli IDE saranno in aumento, soprattutto nel settore dell'energia. Anche se "l'appetito dell'Europa per gli investimenti è diminuito", ha spiegato
Ilker Ayci, capo dell'ISPAT, il Vecchio Continente resterà il principale titolare degli investimenti esteri in Turchia.
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