I 3 motivi per i quali la Turchia non fa parte dell'Unione Europea
Perché la Turchia non fa (ancora) parte dell'Unione Europea? La Turchia ha presentato la domanda di adesione nel 1987, diventando un paese candidato a tutti gli effetti nel 1999. Tanti altri paesi hanno superato l'iter in maniera relativamente facile e veloce. Allora per quale motivo la Turchia non entra nell'Unione? È l'Europa a non volerla più come membro oppure è il paese di Atatürk ad aver compiuto un passo indietro dopo l'entusiasmo iniziale? Entrambe le cose.
Breve storia della Turchia nell'UE
Dopo aver ottenuto lo status di paese candidato all'UE nel dicembre 1999, nel 2004 il Consiglio europeo ha deciso che la Turchia soddisfaceva sufficientemente i criteri per l'avvio dei negoziati di adesione. Questi sono iniziati nel 2005, e nel 2008 sono sfociati in una serie di requisiti che la Turchia avrebbe dovuto rispettare per essere ufficialmente "adottata" dall'UE (parternariato per l'adesione). Nel 2018, tuttavia, le negoziazioni hanno subito un arresto, a causa - come recita il sito ufficiale dell'Unione Europea - " della continua regressione del paese in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali". Ogni anno, il Consiglio stila un report con tutti i progressi compiuti dai paesi candidati, Turchia inclusa. Puoi leggere il report del 2024 qui, e un comunicato stampa che spiega la questione turca qui.
Perché la Turchia non entra nell'Unione Europea?
La Turchia non è ancora riuscita a diventare membro UE per tre ragioni:
1) L'allontanamento effettivo della Turchia dai canoni di democrazia e sicurezza rispettati dai paesi UE;
2) Il sentimento sempre più ostile nei confronti della Turchia che i paesi UE hanno coltivato in questi ultimi anni, che ne inficia l'immagine e i rapporti;
3) La perdita di interesse, nei confronti dell'Unione, da parte dei turchi - sia la popolazione che il governo.
Vediamo una a una queste cause:
1) L'allontanamento effettivo della Turchia dai canoni di democrazia e sicurezza rispettati dai paesi UE;
I negoziati hanno subito un arresto per colpa delle politiche accentratrici e autoritarie portate avanti da Erdogan: in Turchia è vietato manifestare e la stampa viene controllata, tanto che una trentina di giornalisti si trovano attualmente in carcere. In più, Erdoğan ha trasformato il regime parlamentare in un regime presidenziale, concentrando sempre più poteri nelle sue mani. Ha sfidato la natura laica della costituzione turca, trasformando Santa Sofia in Moschea e incitando le donne a non lavorare, a coprire il capo e a occuparsi della famiglia. Nel 2021 ha ritirato il paese dalla Convenzione di Istanbul, che protegge le donne dalla violenza e sancisce l'uguaglianza di genere. Questo atteggiamento, ovviamente, non viene visto di buon occhio dagli europei, ed è palesemente osteggiato dalle autorità dell'Unione. Anche nella politica estera, Erdogan ha commesso qualche fallo importante, allontanando ancora di più le grazie di Bruxelles e Strasburgo.2) Il sentimento sempre più ostile nei confronti della Turchia che i paesi UE hanno coltivato in questi ultimi anni, che ne inficia l'immagine e i rapporti;
Il Governo turco non sembra perseguire gli ideali europei di democrazia, pace e sicurezza. La colpa è soprattutto di Erdogan, un leader estremamente impopolare, denigrato dalla stampa occidentale e visto come un dittatore (anche se non lo è, dato che è stato votato dai turchi tramite elezioni). A separare la Turchia dall'Europa non sono solamente le politiche autoritarie del Presidente, ma anche innegabili differenze culturali: la Turchia è un paese musulmano, per certi versi più vicino all'Est che all'Ovest. Lo stesso fuso orario è stato allontanato dall'UE e avvicinato, al contrario, al Medio Oriente.
3) La perdita di interesse, nei confronti dell'Unione, da parte dei turchi - sia la popolazione che il governo.
Cosa succederebbe se la Turchia entrasse nell'Unione Europea?
Dal punto di vista geopolitico, l'ingresso della Turchia nell'UE non cambierebbe molto la politica estera dell'Unione, poiché la Turchia è già parte della NATO e collabora attivamente con i membri della comunità. La sua posizione geografica potrebbe facilitare l'intervento dell'UE nella zona orientale del Vecchio Continente - dal controllo dei flussi migratori alla mediazione nelle zone di guerra, fino alla questione cipriota. L'economia turca, oltretutto, ne trarrebbe un grosso vantaggio, con l'Euro a sostituire una moneta - la Lira Turca - debole e logorata dall'inflazione.
D'altro canto, ponendo il caso che l'AKP (il partito di Erdogan) perdesse le elezioni, siamo sicuri che l'Europa sia davvero convinta ad accogliere il paese in qualità di membro? La Turchia ospita ben 85 milioni di abitanti (in prevalenza musulmani!) e otterrebbe un gran numero di seggi in Parlamento, con un potere equivalente a quello dei membri storici.
Insomma, i motivi per i quali la Turchia non è ancora entrata nell'UE sono solo tre, ma appaiono più che mai insuperabili. Che il tempo possa appianare le differenze e porre le basi per un ritorno di fiamma? Staremo a vedere.
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